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Pio XII

Testimonianze dei Papi

Eugenio Pacelli, nato a Roma il 2 marzo 1876, morto a Roma il 9 ottobre 1958.
Papa dal 2 marzo 1939.

Il Pontefice che ha proclamato il dogma dell'Assunta, ha parlato, scritto, raccomandato la devozione del Carmine in molte circostanze.
«... La Vergine del Carmine, patrona della gente del mare, che affida ogni giorno la vita all'instabilità delle onde e del vento! Da questo nostro posto di timoniere della barca di Pietro, quando sentiamo il ruggito della procella e vediamo dinanzi ai nostri occhi gonfiarsi di rabbia il mare, che vorrebbe inghiottire il nostro battello, innalziamo lo sguardo, tranquilli e fiduciosi, alla Vergine del Carmine - "Respice stellam, voca Mariam" - e chiediamo che non ci abbandoni. E ancorché l'inferno non cessi i suoi assalti, e la violenza, l'audacia ed il furore delle forze del male aumentino sempre, mentre contiamo sul suo potente patrocinio, mai dubiteremo della vittoria...».
(Radiomessaggio alla Colombia, 19.07.1946. A. A. S., XXXVII, 34)

«Nessuno certamente ignora quanto ad avvivare la fede cattolica e ad emendare i costumi conferisca l'amore verso la Beatissima Madre di Dio, specialmente attraverso quelle espressioni devozionali da cui, a preferenza di altre, sembra che le menti si arricchiscano di dottrina soprannaturale e gli animi siano sollecitati al culto della cristiana virtù. Tra queste va in primo luogo ricordata la devozione del Sacro Scapolare dei Carmelitani, come quella che adattandosi per la sua semplicità all'indole di ogni persona è, con ubertosi frutti spirituali, larghissimamente diffusa tra i fedeli cristiani. Epperò con lieto animo abbiamo appreso, come, correndo il settimo centenario dalla istituzione di questo Scapolare della divina Madre del Monte Carmelo, i religiosi Carmelitani, sia Calzati che Scalzi, hanno stabilito di promuovere solenni celebrazioni in onore della Beata Vergine Maria.
Questa pia iniziativa, per il nostro costante amore verso l'Alma Madre di Dio e per la nostra aggregazione, sin dalla prima età, alla Confraternita dello stesso Scapolare, raccomandiamo di gran cuore, e ad essa auspichiamo da Dio un'abbondante copia di favori.
Perché non si tratta di cosa di poco conto, ma dell'acquisto della vita eterna in virtù della tradizionale promessa della Beatissima Vergine: si tratta infatti dell'impresa più importante, e del modo sicuro di attuarla. È certamente il sacro Scapolare, come veste mariana, segno e garanzia della protezione della Madre di Dio: ma non pensino coloro che lo indossano, di potere, nella pigrizia e nell'ignavia spirituale, conseguire la vita eterna, ammonendo l'Apostolo: "con timore e con tremore operate la vostra salvezza" {Fil 2, 12). Pertanto i Carmelitani tutti che, sia nei chiostri del primo e secondo Ordine, sia nel terz'Ordine regolare e secolare, sia nelle Confraternite, appartengono per un particolare vincolo d'amore alla medesima famiglia della Beatissima Madre, abbiano nel memoriale della stessa Vergine lo specchio dell'umiltà e della castità; abbiano nella ingenua struttura della veste un breviario di modestia e di semplicità; abbiano soprattutto nella veste che giorno e notte indossano, in eloquente espressione simbolica, le preghiere con cui invocano l'aiuto divino; abbiano finalmente (in essa) quella consacrazione al sacratissimo Cuore della Vergine Immacolata, che recentemente e vivamente abbiamo raccomandata. Ne la piissima Madre tralascerà di fare certamente che i suoi figli espianti nel Purgatorio i loro trascorsi raggiungano al più presto la patria celeste, e per la sua intercessione, secondo il così detto Privilegio Sabatino tramandato dalla tradizione».
(Dall'autografo in occasione del settimo Centenario dello Scapolare)

«Quante anime hanno dovuto - anche in circostanze disperate - la loro suprema conversione e la salvezza eterna allo Scapolare che indossavano. Quanti inoltre nei pericoli del corpo e dell'anima hanno sentito - grazie ad esso - la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo un fiume immenso di grazie spirituali e temporali!».

Il futuro Pio XII, aggregato «sin dalla prima ora» alla Congregazione dello Scapolare, discusse una sera con un noto teologo la preferenza per lo scapolare di stoffa invece della medaglia. Egli ritornò subito direttamente a casa per indossare lo scapolare di stoffa e deporre la medaglia. Da persona assai vicina è stato assicurato che anche durante l'ultima malattia Egli ha indossato lo scapolare di stoffa.
(Da La Madonna del Carmine, giugno 1959, 161)


 
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